ROMA – “Stanno uccidendo il turismo italiano”.
A dirlo all’Ansa è Gianfranco Vissani, chef noto – oltre che per le sue doti culinarie – per le sue dichiarazioni spesso finite al centro di polemiche.
Tirando le somme di questo Ferragosto 2023, il primo dopo gli anni del Covid, il cuoco non esita a definirlo sottotono, puntando il dito contro gli operatori turistici: “Le famiglie italiane soffrono la situazione economica che stiamo vivendo, fare spesa è diventato un lusso e poi mancano gli stranieri che arrivavano dall’est Europa e in particolare i russi. Non è possibile pagare una camera 1.600 euro a notte. I clienti li dobbiamo trattenere, invece così fuggono dal nostro Paese e lo fanno gli stessi italiani che preferiscono andare all’estero perché pagano meno”.
Una polemica esplosa anche in Abruzzo dove quotidianamente si registrano lamentele di turisti e frequentatori abituali della costa che, mai come quest’anno, continuano a segnalare costi ritenuti spropositati per servizi definiti non all’altezza.
Un tema, quello dei prezzi esagerati, che ha tenuto banco nei giorni scorsi coinvolgendo anche lo chef stellato abruzzese Niko Romito, a seguito di un’analisi impietosa firmata Gambero rosso per il ristorante Bulgari e a cui ha fatto seguito un’ulteriore stroncatura dello stesso Vissani.
Tra le altre cose, Vissani definisce una “provocazione, utile solo a far parlare” gli euro aggiunti sullo scontrino fiscale per aver portato i piattini della condivisione o per il taglio del toast. “Io – sottolinea – non lo avrei mai fatto”.
Infine, la richiesta del maestro al governo Meloni di “entrare a gamba tesa sui prezzi, perché così non si va avanti. Il rincaro dei prodotti è folle – aggiunge -, ma noi abbiamo deciso di andare in controtendenza e quindi ribassare i prezzi del nostro ristorante anche del 25%. Lo abbiamo fatto per andare incontro alla clientela che sta vivendo momenti economici difficilissimi”.