COSTA DEI TRABOCCHI E IL CANTIERE VIA “VERDE”, INCOGNITA FINE E INTERVENTI IN CORSO D’OPERA

Marzo 7, 2022 7:47

SAN VITO CHIETINO – Tra incidenti di percorso, ostacoli pratici, burocratici e imprevisti vari, proseguono i lavori lungo la Via Verde della Costa dei Trabocchi che attende da anni di essere ultimata.

Prima data prevista per la fine dei cantieri il 31 dicembre 2018, “l’ultima”, dopo una serie di rinvii, è fissata al 31 luglio 2022.

Nel mezzo, ad intermittenza, anni di progressi e rallentamenti di un’opera strategica per la Costa dei Trabocchi, con i suoi 44 km di pista ciclopedonale,  che abbiamo provato in parte a ricostruire con l’assessore regionale Nicola Campitelli, con deleghe all’Urbanistica e territorio e Demanio marittimo.

L’intervento è finanziato con fondi Par Fas e si inserisce nel progetto regionale “Bike to coast”  con un investimento di 15 milioni e 271 mila euro lungo l’ex tracciato ferroviario che attraversa la costa dei Trabocchi nei comuni di Ortona, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbordino e Vasto.

“Il soggetto attuatore è la provincia di Chieti – ricorda Campitelli – ed è quindi responsabile della progettazione, dell’affidamento dei lavori e dell’esecuzione. Ad oggi è stato erogato il 90% circa della somma totale, circa 13 milioni e mezzo, dovremmo finire di erogare il resto a conclusione dell’intervento”.

Ieri l’ultima riunione a Pescara e l’impegno a reperire  ulteriori fondi: “Come Regione abbiamo ritenuto necessario  intervenire sulle criticità e mettere in sicurezza la pista con azioni puntuali e per combattere l’erosione costiera: in questo caso parliamo di 5 milioni di euro per lavori urgenti”.

Insieme a Campitelli c’erano il presidente della Regione, Marco Marsilio, l’assessore regionale al Turismo e alle attività produttive Daniele D’Amario il direttore del Dipartimento territorio e ambiente, Pierpaolo Pescara, e il direttore del Dipartimento dello sviluppo economico e del turismo, Germano De Sanctis.

Una risposta all’appello lanciato dalla Provincia di Chieti, con il presidente Francesco Menna che ha chiesto per il completamento dell’opera la possibilità di intervenire nel tratto di Vasto che bypassa la zona industriale, attraverso un percorso alternativo: il nuovo tracciato parte dall’uscita della Riserva di Punta Aderci per raggiungere poi l’attuale stazione ferroviaria del Porto di Vasto, per proseguire lungo un tracciato che verrà realizzato su aree di proprietà delle Ferrovie dello Stato che fiancheggiano la Statale, per ricongiungersi infine all’attuale tracciato già realizzato”.

Non solo, nel nuovo progetto depositato in Regione c’è anche la variante di Casalbordino e la problematica relativa all’erosione di lago Dragoni a Torino di Sangro.

Come spiega Campitelli, “A Torino di Sangro c’è un tratto dove la costa è praticamente sparita, qui sarà impossibile risolvere i problemi entro l’estate. Questo però non ci impedirà di restituire la pista agli abruzzesi solo perché manca la continuità su tutti i 44 chilometri, la riconsegneremo al netto di quel pezzo che sarà chiuso per i lavori e sarà possibilmente ultimato l’anno successivo”.

Ci sono poi gli altri “imprevisti” di un’opera “dinamica”

È il caso di quello accaduto lo scorso 27 febbraio quando, su segnalazione di un traboccante di Vallevò, a Rocca San Giovanni, è stato riscontrato un importante smottamento a ridosso della Via Verde, nel tratto a sud del Trabocco Sasso della Cajana.

E poi i ritardi che continuano ad alimentare polemiche e a generare perplessità tra gli operatori del settore turismo visto che “mentre l’orologio scorre implacabile e la stagione estiva si avvicina a grandi passi, per le imprese del turismo diventa davvero complesso poter predisporre pacchetti e proposte contenenti riferimenti a questa infrastruttura strategica, la celebre Via Verde”, ha lamentato nei giorni scorsi CNA Turismo Abruzzo, che per bocca del coordinatore regionale Gabriele Marchese che ha ricordato alcune delle maggiori criticità come “il completamento dei lavori nelle gallerie chiuse, la sistemazione del segmento di Punta Aderci e del tratto vastese, la realizzazione dei parcheggi di scambio. E tutto ciò senza voler considerare il nodo delle tante stazioni ferroviarie dismesse presenti sul percorso”.

“Oggi abbiamo ritenuto opportuno trovare fondi per mettere in sicurezza la pista per gli interventi urgenti – dice Campitelli – Anche per questo stiamo portando avanti il progetto di difesa della costa, approvato in Consiglio regionale. Abbiamo priorità che vogliamo risolvere in modo definitivo e l’erosione della costa è un problema annoso che colpisce la nostra regione da anni”.

Di fatto, la Via Verde rappresenta “un volano del turismo della nostra regione, un territorio tra i più belli della costa adriatica da scoprire a piedi e in bicicletta che si sta realizzando anche attraverso una proficua collaborazione con le amministrazioni locali intese a valorizzare un punto di forza dell’attrazione turistica che va oltre i mesi estivi”, secondo il presidente della Regione Marsilio.

Ma la Via Verde è solo l’inizio di una sfida più grande, sottolinea Campitelli, e cioè “quella di collegare la costa con le aree interne attraverso percorsi ciclopedonali, recuperando anche gli ex tracciati ferroviari”.