FESTIVAL DEL GRAN SASSO: AL VIA CON LILIANA CAVANI E ANTEPRIMA VERSIONE RESTAURATA “MILAREPA”

Luglio 8, 2024 14:47

L’AQUILA  – Presentata la decima edizione del Festival del Gran Sasso, che avrà luogo nei Comuni di Castel del Monte,  L’Aquila, Navelli e Santo Stefano di Sessanio e sarà aperta il 13 luglio da un evento davvero eccezionale: Liliana Cavani, Leone d’Oro alla carriera al Festival di Venezia 2023, madre nobile del Cinema italiano, presenterà in prima assoluta mondiale la versione restaurata di “Milarepa” (1974) girato a Campo Imperatore e tra i primi film della sua lunga ed importantissima produzione cinematografica.

La suggestiva cornice di Castel del Monte, dunque, ospiterà il ritorno sul Gran sasso della grandissima autrice, un’occasione unica e imperdibile quindi di incontrare e dialogare con Liliana Cavani alla quale prenderà parte anche Piercesare Stagni, presidente della neo-costituita Abruzzo Film Commission e storico del Cinema. Il paese di Castel del Monte sarà coinvolto nell’accoglienza dell’illustre ospite e parteciperà mettendo in mostra le proprie tradizioni ed anche le proprie eccellenze enogastronomiche in un momento conviviale conclusivo.

Il giorno 14 luglio il Festival del Gran Sasso animerà poi il borgo di Santo Stefano di Sessanio ospitando l’abruzzese Paride Vitale, personaggio televisivo, scrittore e noto PR milanese, per la presentazione del suo libro “D’amore e d’Abruzzo. Guida sentimentale alla Regione più bella del mondo”; seguirà il nuovo format del Festival del Gran Sasso“Cartoons on the mountain” ovvero la proposta di cortometraggi d’animazione a tema montagna da godere insieme ad una visita al Borgo di Santo Stefano di Sessanio e alla sua Torre medicea. Ancora: Marcello Sacerdote e Flavia Massimo metteranno in scena “Lupo in-Canto”, un racconto in musica sulla figura del lupo e del suo rapporto con l’uomo.

A L’Aquila, poi, nei giorni martedì 16 e giovedì 18 luglio, continueranno le proiezioni a tema montagna presso la sede del locale Cai, partner storico del Festival del Gran Sasso: il regista e produttore cinematografico Luca Cococcetta, di ritorno dal Trento Film Festival dove ha proiettato in anteprima assoluta il suo Montecorno, presenterà al pubblico aquilano tre medio metraggi visti ed apprezzati  proprio in occasione della prestigiosa manifestazione trentina: Body of a Line, di Henna Taylor, Descendance, di Michael Haunschmidt e Bhetta reddast, di Valentin Rapp; Andrea Fringuelli, quindi, accompagnerà la proiezione del suo “Tomica e le vie segrete della Sibilla”.

Sabato 20 luglio il Festival del Gran Sasso tornerà alle falde del Gran Sasso per un convegno sulla promozione culturale della montagna, a Navelli presso la sala consiliare, con i prestigiosi interventi di Paolo Federico, Sindaco di Navelli e Presidente GAL Gran Sasso-Velino, Ersilia Lancia, Assessore al Turismo del Comune dell’Aquila, Ugo Marinucci, Presidente CAI L’Aquila, Mauro Leveghi, Presidente Trento Film Festival, Javier Barayazarra, Presidente Mendi Film Festival di Bilbao e Int. Alliance for Mountain Film, Gianluca Rossi, Cervino Mountain Festival, Fabiano De Martin Topranin, curatore del progetto Space Days Vol. 3, Luigi Faccia, responsabile organizzazione Festival della Montagna dell’Aquila, Piercesare Stagni, Presidente Abruzzo Film Commission, i registi Luca Cococcetta, Lorenzo Pallotta, Andrea Frenguelli e Roberto Zazzara, Peppe Vitale, gestore del Cinema Ettore Scola di Pescasseroli, Massimo Stringini, curatore del Festival Paesaggi sonori e Federico Vittorini, Direttore Artistico Festival del Gran Sasso/L’Aquila Film Festival.

Al termine del convegno sarà proiettato Transumanza di Roberto Zazzara, racconto delle transumanza sul Tratturo Magno, con la presenza sullo schermo del compianto Pierluigi Imperiale.

Per chiusura il Festival del Gran Sasso tornerà a Santo Stefano di Sessanio con lo spettacolo Persino le montagne più alte di Verdiana Vono, la regia Stefania Tagliaferri e con Andrea Cazzato e Eleonora Cicconi sul tema attuale e drammatico del cambiamento climatico e dello scioglimento dei ghiacci; sarà quindi la volta dell’Orchestra Policulturale di Piazza Palazzo, altra “figliuola” del L’Aquila Film Festival e del Festival delle Culture in particolare, che si esibirà durante una “chiacchierata enogastronomica” con il cast del film “Il ragazzo e la tigre”, pellicola poi scelta per chiudere l’edizione 2024 del Festival del Gran Sasso con una proiezione all’aperto nella Piazzetta Medicea di Santo Stefano di Sessanio.

L’anniversario – Dieci anni di Gran Sasso

Il Festival del Gran Sasso si conferma come la manifestazione con maggiore storia, resilienza e continuità della montagna più alta e bella degli Appennini.

È stato ideato nel 2012 come una sezione estiva del L’Aquila Film Festival ma  i primi fondi disponibili per l’avvio sono stati trovati soltanto nel 2014 quando è stata realizzata una tre giorni di proiezioni tematiche nel piazzale di Fonte Cerreto.

Ci si trovava nel primo “dopo-sisma” aquilano e il turismo sul Gran Sasso non viveva un periodo d’oro; ugualmente il Turismo lento non era ancora decollato e questa prima edizione diede un po’ l’idea di una “cattedrale nel deserto”.

Per questo nel 2015 il Festival del Gran Sasso è stato completamente ridisegnato diventando per diversi anni il vero e proprio punto di riferimento turistico e culturale del Gran Sasso realizzando una grande rete di operatori turistici (guide, albergatori, ristoratori, associazioni culturali) che tramite il Festival del Gran Sasso proponevano unitariamente i propri servizi: attraverso tutti i Comuni montani il Festival del Gran Sasso ha realizzato e distribuito guide del territorio, degli eventi, mappe e informazioni turistiche di ogni tipo, sempre affiancando a questa fase di rete la proposta di propri eventi culturali, sportivi e, soprattutto, cinematografici.

Il covid ha poi spinto ad un anno di pausa dovuto non soltanto alle difficoltà della pandemia stessa ma anche alla necessità di un ripensamento: il turismo sul Gran Sasso era cambiato e nuovi operatori e manifestazioni si stavano affacciando all’orizzonte e il grande lavoro di rete realizzato sembrava non più indispensabile potendo tornare a concentrarsi sull’aspetto spettacolistico e culturale.

In questi dieci anni il Festival del Gran Sasso ha prodotto e distribuito decine di migliaia di guide e mappe, realizzato decine di proiezione e spettacoli, organizzato escursioni e degustazioni collaborando con tutti gli operatori presenti nel versante aquilano del Gran Sasso.

I momenti del cuore sono stati senz’altro la proiezione a Fonte Vetica di “Continuavano a chiamarlo Trinità” per i 50 anni del film con la presenza di Terence Hill e di Cristiana Pedersoli, figlia di Bud Spencer e quella de “Il Piccolo Principe” nel piazzale davanti a Santa Maria della Pietà, sotto Rocca Calascio, in una notte stella di San Lorenzo o le escursioni “Dagli Appennini alle onde” in cui un numero ristretto  di fortunati è stato accompagnato fino alla vetta del Gran Sasso e poi giù fino al mare adriatico a riposare in spiaggia dopo un pranzo di arrosticini e una cena di pesce. Ma tante volte sono stati attraversati i territori, i borghi e i paesaggi del Gran Sasso, sempre in maniera lenta, vicina e sincera.