L’AQUILA – Si terrà il 2 agosto a Gagliano Aterno la presentazione del documentario dal titolo “Dal seme alla Solina – Storie di grano nella Valle Subequana”.
L’evento si svolgerà presso il cortile del Circolo Arcigallo alle ore 21,15 e richiamerà l’attenzione di un pubblico variegato che in particolare registra l’attenzione delle aziende agricole e di molti giovani della zona sempre più interessati allo sviluppo in valle di questa antica e pregiata coltura agraria. E’ previsto l’intervento del Sindaco di Gagliano Aterno Dott. Luca Santilli, dell’autore Ins. Massimo Santilli, del curatore Arch. Attilio Valeri e del Prof. Pasquale Di Giannantonio che ha prestato gentilmente la sua voce per il commento testuale alle immagini.
Il documentario, realizzato dall’Associazione “Civitas Superequani”, nell’ambito del “Laboratorio di Storia e Tradizioni locali” ripropone per intero il ciclo di lavorazione del grano Solina dall’aratura del terreno alla semina e quindi dalla mietitura a mano alla trebbiatura con gli asini utilizzando arnesi in legno o metallo della cultura materiale dell’area subequana.
Le finalità plurime del lavoro di documentazione possono farsi risalire alla “Festa della Solina d’Abruzzo” proposta nella sua prima edizione del lontano 2014, unitamente al “Campionato Regionale di mietitura a mano” e organizzata dall’associazione “Palco e Scena” e dall’Archivio Tradizioni Subequane in collaborazione con il Consorzio Produttori Solina d’Abruzzo allo scopo di stimolare la ripresa di questa specifica coltivazione e di trasmettere alle nuove generazioni il sapere contadino tanto che il documentario è stato già oggetto di attività formativa per la scuola media di Castelvecchio Subequo grazie alla disponibilità della Dirigente dell’Istituto Scolastico Comprensivo “U. Postiglione” di Raiano Dott.ssa Paola Ruscitti e alla collaborazione degli insegnanti Prof. Sandro Giancola, Prof.ssa Maria Carmela Di Cesare e Prof.ssa Enza Chiara Ricci.
Si deve a un importante lavoro congiunto di polarizzazione degli interessi il rinnovato interessamento per tale coltura e il ritorno degli agricoltori a produrre questo tipo di grano tenero in maniera più convinta e conveniente sotto il profilo primario della qualità dopo i decenni dell’abbandono colturale.