L’AQUILA – In cammino sul sentiero delle “Cerque Vecchie”, per fare la conoscenza di antiche querce, di cui una monumentale, che raccontano di saperi contadini, antichi riti, mitologie e storie locali, e poi ad ammirare la torre normanna che domina la valle e infine alla scoperta delle stazioni del Museo Diffuso del Sirente (MuDi), in un viaggio intimo nella memoria collettiva, alla riscoperta della civiltà contadina e dei suoi valori sempre attuali. Un’occasione per intraprendere un percorso di meditazione e raccoglimento interiore.
Tutto questo sarà possibile sabato 27 luglio a Goriano Valli, nel cuore dell’Abruzzo aquilano, nel Parco regionale Sirente Velino. A partire dalle ore 17, la passeggiata patrimoniale sarà organizzata dalla Cooperativa di comunità Cuore delle Valli, promossa da Foresta Modello Valle dell’Aterno (FMVA), con la collaborazione dell’Orsa Maggiore Trekking e Ambiente.
Gran finale con un apericena a base di prodotti locali nella rinomata cantina Vigna di More, al costo di 20 euro.
La partecipazione alla passeggiata è gratuita, ma è necessaria la prenotazione inviando un messaggio WhatsApp al numero +39 3272808202.
Il ritrovo è previsto alle ore 17 in piazza del Monumento per un percorso turistico facile e pianeggiante che unisce natura, storia, memoria collettiva e buon cibo.
Tra i vicoli del paese, ci sarà un’anteprima della visita al MuDi, ospitato in vecchie stalle, cantine in disuso, e altri ambienti suggestivi. La visita inizia dalla casa medioevale più piccola del mondo (appena 8 metri quadri), che fu l’ultima dimora di una coppia di contadini dediti ad aiutare gli orfani ospitati nel vicino convento dei francescani.
E poi a seguire la “Cantina del vino”, dedicata a Fortebraccio da Montone, a 600 anni dalla morte del capitano di ventura che assediò l’Aquila e mise a ferro e fuoco il contado, “Il Pagliaio”, dedicato ad Antonuccio Camponeschi, governatore dell’Aquila, viceré e giustiziere degli Abruzzi, la “Cantina del pane”, dedicata a Jacopo Caldora, condottiero e capitano di ventura, la “Cantina Anonnasè”, dedicata alle storie delle donne gorianesi, la “Stalla dell’asino”, dedicata a Celestino V, la “Stalla delle pecore e delle capre”, dedicata agli emigranti, il “Pagliaio Catenacci”, dedicato alla restanza, ovvero a chi ha deciso di non emigrare.
Infine la “Bottega cancella rinascimentale”, dedicata a tutte le vittime delle guerre. la “Bottega del dopoguerra di Eugenio e Concetta“, dedicata all’economia circolare. Ogni stazione, allestita con criteri estetici, include un libro e il suggerimento di un “esercizio spirituale”.