L’AQUILA – Domenica 10 aprile ricorrono i 10 anni dalla morte dell’attrice aquilana Maria Pia Casilio, alla quale l’Istituto Cinematografico dell’Aquila “La Lanterna Magica” ha intitolato la sua Cineteca nel luglio 2014. La collezione in pellicola fa parte del Centro Archivio Cinematografico dell’Istituto, punto di riferimento per l’archiviazione, la conservazione, la tutela e la diffusione della settima arte.
Oltre al materiale in pellicola, esso conserva una grande quantità di materiale di raro pregio costituito da collezioni cartacee con bozzetti di costumisti del cinema italiano, vecchie locandine e manifesti cinematografici, antichi giornali di moda, una vasta collezione fotografica originale autografata da grandi personaggi del cinema, materiale audiovisivo e librario.
LA NOTA COMPLETA
“La Lanterna Magica” intende rendere omaggio all’attrice aquilana con il video Maria Pia Casilio si racconta… tra storia ed innovazione la cui voce fuori campo è della figlia Francesca Rinaldi, nota doppiatrice italiana.
Ripercorreremo la vita artistica di Maria Pia Casilio, il suo esordio nel cinema con una selezione avvenuta proprio nel Cinema Rex della nostra città e più in generale tutto il suo vissuto non soltanto nel campo della settima arte ma anche attraverso le nuove forme di comunicazione per conoscere ed approfondire una nostra concittadina che ha avuto un ruolo significativo nel cinema italiano degli anni ’50.
Chi era Maria Pia Casilio? Volto fra i più significativi della commedia all’italiana, nata a Paganica nel 1935 e morta a Roma il 10 aprile 2012, a 76 anni. Attrice e doppiatrice (sua la voce della Sandrelli ne Il federale di Salce) di grande qualità, che però, come a volte accade nel cinema, non è mai riuscita ad affrancarsi da ruoli di comprimaria, pur interpretando i suoi personaggi con squisita vivacità.
De Sica la scelse nel 1951 per il suo capolavoro neorealista Umberto D, a cui seguirono Pane Amore e fantasia, Pane amore e gelosia, Totò e il medico dei pazzi, Totò Peppino e i fuorilegge, Totò a colori, Totò Story, la commedia musicale di Garinei e Giovannini La padrona di Raggio di luna, I pappagalli con Aldo Fabrizi, Racconti Romani con Giovanna Ralli, e tanti altri film, fino ad arrivare a Noi uomini duri (1987) con Renato Pozzetto ed Enrico Montesano ed al cameo (1997), ultima apparizione sugli schermi, Tre uomini ed una gamba, con Aldo, Giovanni e Giacomo.
Verso la metà degli anni Sessanta ha sposato il grande doppiatore Giuseppe Rinaldi, e da questa unione nasce la figlia Francesca, anche lei doppiatrice. Nel 2012, poco prima della sua scomparsa, era stata ospite su Rai 2, della trasmissione di Carlo Conti I migliori anni, raccontando del suo periodo migliore, gli anni ’50 e ’60, quando era famosa soprattutto per le sue caratterizzazioni di ragazza di provincia dal viso grazioso, i modi spiccioli e la voce nasale. Carné la volle nel 1953 in Teresa Raquin di Zola, Leone D’Argento al Festival del Cinema di Venezia in cui, secondo Mereghetti, la sua interpretazione resta un modello superbo di “economia e precisione”.
La Cineteca a lei dedicata conserva alcuni dei film in cui ha partecipato: Totò, Peppino e i fuorilegge di Camillo Mastrocinque (1956), Brutti, sporchi e cattivi di Ettore Scola (1976) e Identificazione di una donna di Michelangelo Antonioni (1982).