LA SECONDA VITA DEL TEATRO ROMANO DI PELTUINUM: NEL 2025 POSSIBILE RIAPERTURA AL PUBBLICO

Luglio 16, 2023 6:50

L’AQUILA – Dopo una campagna di scavi durata oltre quarant’anni, potrebbe essere riaperto al pubblico e reso fruibile per spettacoli ed eventi, si spera entro la primavera del 2025, lo stupendo anfiteatro di Peltuinum, vicino al tempio forense,  uno degli inestimabili tesori dell’area archeologica dell’altopiano dei Navelli, che ha riportato alla luce ciò che resta della potente città dei Vestini e poi romana. Non solo, ancor prima tornerà al suo antico splendore la vicina chiesa del VII secolo di San Paolo.

A darne l’annuncio ad Abruzzoweb, è stato il sindaco di Prata d’Ansidonia, Paolo Eusani, a margine della presentazione a palazzo dell’Emiciclo, della prima edizione del Festival dei Popoli Europei, in programma proprio a Peltuinum  i prossimi 4 e 5 agosto, con nomi nazionali ed internazionali che si esibiranno tra cui  quello di Roberto Vecchioni e del musicista spagnolo Hevia.

La svolta, spiega il sindaco, è l’ottenimento da parte del comune di Prata d’Ansidonia, di un milione di euro di fondi Cipe assieme ai comuni di San Pio delle Camere, Caporciano, Carapelle Calvisio e Castelvecchio Calvisio, e quota parte di questi fondi serviranno alla rifunzionalizzazione dell’area del teatro, per renderla finalmente rendere visitabile, visto che da decenni è area cantiere, e per ragioni di sicurezza, formalmente inaccessibile,

Spiega dunque il sindaco: “Metteremo in sicurezza  in sicurezza l’intera area, realizzando le vie di accesso e i percorsi attrezzati, sparirà le coperture al lato dell’anfiteatro e soprattutto si realizzeranno tutte quelle opere necessarie a rendere effettivamente fruibili le gradinate e il proscenio”.

E aggiunge, “gli scavi a quel punto potranno continuare, ma essi non renderanno più necessaria l’interdizione dell’intera area archeologica, e saranno più circoscritti e puntuali”.

I primi scavi che hanno riguardato l’anfiteatro risalgono al 1983, condotti sotto la supervisione del professor Paolo Sommella, allora docente di Urbanistica antica della Sapienza di Roma.

Sotto la direzione di Adele Campanelli, della Soprintendenza Archeologica d’Abruzzo, tra il 1986 e il 1996 vennero effettuati restauri e opere di consolidamento che riguardarono soprattutto il tratto occidentale delle mura, la porta ovest, il tempio e la porticus, una piccola parte del teatro nonché il fortilizio medievale. Dal 2001 lo scavo didattico nel teatro e la ricerca sono diretti dalla professoressa Luisa Migliorati, della Sapienza di Roma.

“Il finanziamento è previsto a valere su un progetto territoriale, di area vasta – spiega però il sindaco -, e i tempi non saranno immediati, i comuni intanto hanno firmato una convenzione che stabilisce un cronoprogramma delle singole iniziative. Per quanto riguarda il comune di Prata d’Ansidonia e il suo teatro, l’obiettivo è concludere la progettazione entro la primavera prossima, e con un’altra convenzione si è già stabilito che se ne occuperà direttamente la Soprintendenza”.

A quel punto, assegnato l’appalto, l’opera potrebbe essere riconsegnata, incrociando le dita, entro la primavera del 2025, in modo tale che il teatro sarà pronto per tornare ad ospitare spettacoli, dopo millenni, nella stagione estiva.

Ma non è tutto: sono già partiti i lavori per la messa in sicurezza e il restauro della chiesa di San Paolo di Peltuinum, dichiarata monumento nazionale nel 1902, eretta forse tra il VII secolo e l’VIII secolo,  in stile romanico, sorta sui ruderi di un edificio pagano alla “periferia” dell’antica Peltuinum.

“I fondi, circa 600mila euro, erano stati ottenuti già anni fa, sempre a valere sulle risorse del Cipe, e finalmente è terminata la fase di progettazione e sono stati assegnati i lavori alla Salto costruzione di Rieti, che ha già proceduto alla cantierizzazione. L’opera dovrà essere consegnata entro un anno, e sarà un tesoro che sarà messo a sistema con l’area archeologica di Peltuinum e il teatro. E’ un monumento che ha anche un grande valore simbolico per noi, e che fino a fine ‘700 custodiva il meraviglioso ambone di epoca medioevale, poi smontato e spostato nella  parrocchia di San Nicola a Prata d’Ansidonia”

parte delle immagini tratte da www.peltuinum.org