SULMONA – Oltre duecento persone, in presenza e online, hanno seguito l’evento scientifico che il 25 e 26 novembre si è tenuto a Sulmona per presentare i risultati del progetto ‘Life Floranet’ e le proposte per la protezione della flora in Abruzzo.
Nell’Abbazia di Santo Spirito al Morrone, sede del Parco Nazionale della Maiella, gli studiosi hanno illustrato i risultati di cinque anni di ricerche condotte nell’ambito del progetto Life cofinanziato dalla Comunità Europea per la salvaguardia e valorizzazione di sette specie vegetali di interesse comunitario presenti nei Parchi dell’Appennino Abruzzese.
Accanto al Parco della Maiella, coordinatore del progetto, hanno partecipato agli studi il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco Regionale Sirente-Velino, l’Università di Camerino e Legambiente. Nella prima giornata di lavori l’attenzione si è concentrata su esempi e prospettive nella salvaguardia delle specie vegetali della direttiva 43/92/CEE, inerente la tutela della flora in Italia e in Europa.
Sulla base dell’esperienza Life Floranet, la seconda giornata è stata dedicata ai temi della conoscenza e della tutela della flora dell’Appennino: è emersa la necessità di aggiornare la Legge Regionale 45/1979 e in tal senso il confronto, come rilevato dal direttore f.f. del Parco della Maiella Luciano Di Martino, è stato utile per recepire indicazioni e pareri tecnici da presentare alle istituzioni regionali.
Dalla tavola rotonda è emersa la necessità di un adeguamento normativo sulla flora regionale e nazionale, nonché dell’attivazione di finanziamenti e progetti per la ricerca e la protezione delle specie vegetali e l’esigenza di migliorare la formazione per i ricercatori, recuperare la funzione e la funzionalità dei giardini botanici regionali.
Sottolineata anche l’opportunità della redazione di progetti Life sulla biodiversità con capofila la Regione Abruzzo e partner i Parchi Nazionali e le Riserve naturali presenti nel territorio regionale, non ultimo l’attivazione di un Osservatorio Regionale per la Biodiversità.
A sviluppare riflessioni e proposte, accanto allo stesso Luciano Di Martino, sono stati Fabio Conti e Fabrizio Bartolucci, dell’Università di Camerino e del Centro Ricerche Floristiche dell’Appennino; Annarita Frattaroli dell’Università dell’Aquila; Aurelio Manzi, etnobotanico; Carlo Console, comandante del Reparto Carabinieri del Parco Nazionale del Gran Sasso-Monti della Laga; Sabatino Belmaggio, dirigente Servizio Foreste e Parchi della Regione Abruzzo; Antonio Nicoletti, responsabile Aree Protette di Legambiente; Cinzia Sulli, responsabile Servizio Scientifico Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise; Igino Chiuchiarelli, direttore del Parco Regionale Sirente Velino; Serena Ciabò, responsabile Ufficio Parchi e Riserve Regione Abruzzo; Nicoletta Di Francesco, presidente Sezione Wwf Chieti-Pescara; Francesco Sulpizio, presidente del CAI Abruzzo. Gli interventi di Alessandro Chiarucci, presidente della Società Botanica Italiana, di Sara Magrini, presidente della Rete Italiana Banche del Germoplasma, e di Costantino Bonomi, responsabile dell’Area Botanica del Museo delle Scienze di Trento e referente italiano del Botanic Gardens Conservation International, hanno confermato l’efficienza delle numerose attività svolte dal progetto in ambito regionale verso un panorama internazionale. Alla fine dei lavori è stato presentato il volume che riassume l’esperienza del Life Floranet e sono stati premiati i partecipanti al contest fotografico “Floranet: fiori appenninici, bellezza in posa”.