L’AQUILA – “Non vedo nessun rischio di commissariamento, il progetto ‘Calascio luce d’Abruzzo’ procede e sarà realizzato entro i termini. Sei importanti progetti dei 15 previsti contiamo di appaltarli già entro l’anno”. E ancora, “il sollecito del Ministero della Cultura era relativo ad una mancata trasmissione di documenti, che poi abbiamo inviato, e c’è con Roma un dialogo costante, come del resto avviene con la Regione Abruzzo e il presidente Marco Marsilio, a cui mi lega anche un rapporto di stima e amicizia”.
Rompe il silenzio, il sindaco di Calascio, Paolo Baldi, dopo che Abruzzoweb ha riferito delle difficoltà e della scarsità di informazioni, relative alla realizzazione del progetto pilota a livello nazionale, di cui il comune è soggetto attuatore, finanziato dal Pnrr che ha destinato alla piccola e celebre perla abruzzese alle falde del Gran Sasso aquilano, tra le più gettonate mete di turismo, ben 20 milioni di euro da mettere a terra entro il giugno 2026.
Questa testata ha informato sulle voci, ricorrenti, di un possibile commissariamento, di cui la diffida arrivata dal ministero di cui è titolare Gennaro Sangiuliano, di Fdi, poteva essere letta come un preludio, da parte della Regione Abruzzo di Marsilio, anche lui di Fdi, che oggi riveste il ruolo di “supporto”, e c’è chi assicura che ci sarebbe una manovra del centro destra nazionale, per prendere il timone di un progetto di grande spessore, e ritenuto a rischio di realizzazione entro le strette tempistiche, uno dei 21 finanziati in Italia con il bando ‘Attrattività dei Borghi’, voluto dall’ex ministro della Cultura Dario Franceschini del Partito Democratico.
Infine si è evidenziata la scarsità di personale del Comune di Calascio, con possibili sintomi di difficoltà rappresentati dal turn over dei rup del progetto, dalle dimissioni a giugno del project manager Camillo Marracino. Sia per potenziare la tecnostruttura comunale che quella dedicata al progetto Pnrr, sono stati intanto indetti bandi per assumere consulenti e collaboratori. Tra cui personaggi noti, come l’architetto Mario Mazzocca, ex sindaco di Caramanico Terme, ex assessore regionale al Lavoro e Aree interne, e poi sottosegretario di giunta regionale di Sinistra ecologia e libertà, con il centrosinistra del presidente Luciano D’Alfonso. assunto nell’ufficio tecnico comunale.
Per quanto riguarda dunque il rapporto con il presidente Marsilio, esordisce il sindaco Baldi, “la mia amministrazione non ha un colore politico, siamo civici, quello che poi voto personalmente resta nel segreto dell’urna, e non ha importanza. La Regione e il presidente Marsilio sono stati finora e resteranno per noi il punto di riferimento di questo progetto, e c’è con Marsilio anche un rapporto di amicizia. Alla Fiera della pastorizia di qualche giorno fa siamo andati a mangiare insieme gli arrosticini. Non vedo davvero nessuna manovra per commissariarci”.
Conferma comunque che c’è stato un sollecito da parte del Ministero, ma tiene a precisare: “Noi ci sentiamo costantemente con il Ministero, e ci hanno mandato una lettera per alcune documentazioni sullo stato dell’arte del progetto, che avevamo detto che avremmo inviato e invece eravamo in ritardo. Dopodiché le abbiamo consegnate. Non è accaduto nulla di grave”.
Alla domanda cruciale: “ma quale è dunque lo stato dell’arte dei vari progetti e interventi previsti dal bando?”, su cui oggettivamente c’è scarsa comunicazione, pur essendoci soldi pubblici in ballo, Baldi assicura: “dei 15 interventi che prevedono infrastrutture, 6 sono arrivati già a marzo nella conferenza dei servizi accelerata, con tempi contingentati, e abbiamo già avuto tutti i pareri. Pertanto entro l’anno contiamo di pubblicare le gare”.
Tra questi interventi c’è il restauro del celebre castello, che si erge maestoso ad un’altitudine di 1464 metri e la cui prima edificazione viene fatta risalire tradizionalmente a Ruggero II d’Altavilla, dopo la conquista normanna del 1140, e la realizzazione dei sottoservizi del borgo sottostante di Rocca Calascio, interventi che da soli valgono circa 4 milioni di euro.
C’è poi la realizzazione di un’area camping, nei pressi laghetto di Calascio, l’intervento sull’ impervia e stretta strada che porta da Calascio alla rocca, con la realizzazione di piazzole e ampliamenti, dove è possibile, per rendere più fluido e sicuro il traffico.
E ancora la realizzazione di aule e spazi multimediali nel paese a valle. Già chiuso l’iter per la realizzazione della rete sentieristica, e per la nuova sede del municipio, che ospiterà anche un infopoint. Lavori in corso per la riqualificazione e rifunzionalizzazione del forno comunale.
Detto questo, prosegue Baldi, “si sta lavorando per arrivare al più presto alla fase della conferenza dei servizi anche per i progetti dell’albergo diffuso, nelle abitazioni già acquisite dal Comune, che sarà di fatto un ostello, con una ospitalità diffusa e differenziata per vari target. La cui progettazione è stata già consegnata, e lo stesso vale per il grande parcheggio da centinaia di posti nell’area sottostante Calascio, che sarà anche un’area verde, con alberi ad alto fusto, in virtù di una convenzione che abbiamo già sottoscritto con una associazione che si occupa di alberi storici e monumentali”.
E ancora, nel progetto c’è anche l’Area zootecnica comunale, “con la quale le stalle, già a disposizione dei pastori, saranno ristrutturate. Inoltre il progetto prevede la nascita di una scuola della Pastorizia. Da una analisi di mercato e un confronto anche con il vicepresidente di Slow Food – che è stato a Calascio per l’iniziativa Ovis -, abbiamo pensato sia utile farla partire con delle masterclass incentrate su temi specifici e molto innovativi che coinvolgano studenti, ma anche imprenditori del settore e attirino soprattutto per approfondimenti e specializzazione chi ha già fatto delle altre scuole della Pastorizia, e ci sono a tal proposito contatti con il Parco nazionale delle Foreste casentinesi, che ha già avviato un progetto simile”.
C’è invece ancora da lavorare, informa il sindaco, su altri progetti che allo stato attuale non hanno copertura economica sufficiente, come il Centro enogastronomico e i complessi sportivi, e con previsioni di spesa che andranno rimodulate, trovando i fondi necessari da economie di altri progetti.
“Come si può vedere – chiosa Baldi -, è un progetto molto complesso, da realizzare in un Paese, l’Italia, dove i lavori pubblici, per essere completati, necessitano in media di circa sette anni di tempo, mentre questo bando ne prevede solo quattro. Ma ce la faremo, e stiamo andando avanti, lo ripeto, in piena sintonia con il Ministero e con la Regione”.
Per quanto riguarda le assunzioni: “tutto è stato fatto nella massima trasparenza, con avvisi pubblici pubblicati anche sul portale nazionale, con componenti delle commissioni di gara anche esterni – sottolinea Baldi -, e attraverso essi abbiamo assunto i tecnici che erano per noi fondamentali, come previsto esplicitamente anche dal Pnrr. Tengo poi a precisare che l’architetto Mazzocca è stato chiamato per fare supporto all’ufficio tecnico comunale, non si sta occupando del progetto Calascio luce d’Abruzzo e di Pnrr, ma delle pratiche edilizie del Comune, campo nel quale è un indiscusso esperto, tanto che lavora anche in altri Comuni. Io nemmeno lo conoscevo prima, anche lui ha partecipato ad una selezione e ha vinto, solo in base ai suoi titoli e alle competenze”.
Per quanto riguarda l’alternarsi dei rup: ” l’ingegnere Simone Fiorenza, a ottobre è andato via perché ha trovato un lavoro full time presso un altro ente, e sono cose che succedono, e l’abbiamo sostituito con Bartolomeo Di Giovanni, già in quiescenza, che in assenza di alternative ha coperto la casella fino a quando non abbiamo assunto sempre tramite bando, l’attuale rup Luana Di Lodovico. Il project manager è andato via perché ha trovato un lavoro per lui più congeniale, alla Regione, e stiamo valutando se sostituirlo o andare avanti con la struttura che intanto abbiamo consolidato”.
Conclude Baldi: “nella mia vita ho fatto tanti mestieri, quello dell’imprenditore per 30 anni aprendo un’attività ricettiva e gestendo un ristorante qui a Calascio. Sono diventato sindaco nell’ottobre del 2021, di un Comune fino ad allora commissariato, e dal primo giorno mi sono ritrovato davanti a difficoltà che non potevo nemmeno immaginare, senza alcun dipendente, in un paese che continuava a spopolarsi, senza servizi. Nonostante la gran massa di turisti mordi e fuggi che arrivavano a frotte, ma solo per visitare la rocca, che intanto deperiva inesorabilmente. Un paese rimasto anche fuori dal cratere sismico del 2009. Il bando ‘Attrattività dei Borghi’, a cui abbiamo partecipato e che abbiamo vinto, rappresenta un’occasione unica, di rinascita e rilancio, e non solo per Calascio, e noi stiamo dando l’anima per portarlo a compimento nel migliore dei modi”. Filippo Tronca