VILLALAGO CHIAMA CHURCHILL (CANADA):ORIUNDO ABRUZZESE NELLA CAPITALE DEGLI ORSI POLARI

Agosto 15, 2023 7:47

VILLALAGO – “Anche noi a Churchill abbiamo problemi simili a quelli di Villalago: anche alcuni orsi polari diventano confidenti, a causa di fotografi che, per assicurarsi lo scatto da postare sui social, piazzano esche di cibo. Io credo fermamente che dovremmo invece indurre l’animale ad avere paura degli umani”.

Lo afferma il 37enne Alex de Vries, oriundo abruzzese nato a Rotterdam, i cui nonni sono emigrati da Teramo dopo la II Guerra mondiale. Alex 14 anni fa ha scelto di vivere nella “capitale mondiale degli orsi polari”: Churchill (Manitoba), villaggio canadese a nord, sulla baia dell’Hudson.

Gli 800 abitanti di Churchill non solo convivono con una popolazione di oltre 600 orsi bianchi, ma beneficiano del turismo che deriva dalla possibilità di avvistare questi possenti carnivori, e Alex, con “Discover Churchill” la compagnia di guide turistiche a cui ha dato vita 8 anni fa, conduce fotografi, troupe cinematografiche ed esploratori all’avvistamento di orsi polari e dell’aurora boreale, cercando di coniugare la passione e il rispetto per la natura indomita con il lavoro legato al turismo naturalistico, attento quindi a mantenere ben definito il sottile confine tra umani e animali.

E sorride alle notizie che gli giungono dalla regione dei suoi nonni, l’Abruzzo, riguardo le scorribande dell’orsa Amarena e dei suoi cuccioli nei paesi ai confini del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, e in particolare nel borgo di Villalago (L’Aquila), che dal 2020 è alle prese con l’atteggiamento confidente dell’orsa marsicana.

“Se decidi di vivere in un paese di orsi polari, devi vivere pensando sempre alla possibilità di incontrare un orso polare!”, afferma senza mezzi termini. “Sono animali pericolosi solo se non stai attento”.

Si guardano sempre attorno gli abitanti di Churchill, anche quando vanno a fare la spesa, pronti a fare marcia indietro e rifugiarsi in macchina o a casa. Ma hanno sempre deterrenti anti-orso a portata di mano: segnali luminosi e rumorosi per spaventare l’animale, spray, telefono per fare il numero di emergenza avvistamenti orsi polari, attivo 24 ore su 24 per l’intervento di professionisti che allontanano l’orso e, in casi estremi, lo conducono in un’apposita prigione. “Portiamo con noi anche una pistola, solo in caso di attacco di un orso polare, per legittima difesa”, chiarisce Alex.

Non vanno scemando, però, i casi di chi importuna e vizia gli animali selvatici per rubare una foto. Il costo dei viaggi per Churchill, l’ambizione di condividere scatti rari, catturati in situazioni rischiose, aumentano la pressione dei visitatori nel paesino canadese a produrre materiale fotografico, anche infrangendo le regole del rispetto dell’animale.

Al di là di queste aberrazioni, Churchill è una realtà che ha fatto innamorare Alex alla sua prima visita, 14  anni fa: “C’è una grande consapevolezza della natura che ti circonda qui. Devi costantemente guardarti le spalle per proteggerti dalla fauna selvatica e questo fa parte del forte legame con la natura che si vive in questo villaggio. Così impari a rispettarla ancora di più, perché sai che sei molto vulnerabile ed esposto, qui fuori”.

Come a Villalago, anche pochi chilometri da Churchill c’è un Parco nazionale, il Wapsuk National Park, con la differenza che lì, caso eccezionale, grizzly e orsi bianchi condividono il territorio.