PIZZOLI, DRONE SUL VERDE CONTORNO DEL PAESE

Novembre 18, 2021 11:00

L’AQUILA – Il piccolo comune di Pizzoli include parte del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, costituendone di fatto una delle porte di accesso nella sua parte occidentale. Situato non lontano dalla città romana di Amiternum, costituiva un’area di confine tra le popolazioni sabine e vestine, viste le particolari caratteristiche geo-morfologiche del territorio. In seguito seguì le sorti della città di Sallustio, che in epoca augustea divenne una Prefettura della Regio IV Samnium. Il territorio appartenne all’Abbazia di Farfa, alla diocesi di Amiterno e alla diocesi di Rieti.

Per la sua vicinanza strategica all’Aquila, Pizzoli fu spesso sede di avamposti militari; ricordiamo il passaggio di truppe francesi nell’800 o delle truppe tedesche nella seconda guerra mondiale; tali vicissitudini arricchiscono la status storico di alcuni luoghi d’interesse turistico, come ad esempio il Castello Dragonetti de Torres, fortezza fatta costruire nel XVII secolo dai marchesi Dragonetti de Torres. La struttura, una residenza gentilizia tardo rinascimentale, venne alla luce sopra l’antico castello del XIII secolo, di cui resta una torre angolare a pianta irregolare. Durante la seconda guerra mondiale il castello ospitò le truppe tedesche.

La bellezza di Pizzoli, come per molte località abruzzesi, sta nei suoi paesaggi e i sentieri facilmente percorribili. Ricordiamo il Passo delle Capannelle, valico che riporta un’ampia fetta storica inerente il brigantaggio, nonché il passaggio di “personalità” come il sanguinario Giuseppe Palombieri. Oggi è una meta ambita dai ciclisti e da chi vuole godersi il panorama naturale.

Il Monte S: Franco, collocato tra i comuni di L’Aquila e Pizzoli, dalla forte vocazione al pascolo di bestiame e alla pastorizia e si presta molto facilmente all’escursionismo e allo scialpinismo data la sua facilità di ascensione. Dalla cresta meridionale è possibile, in una lunga traversata panoramica sulle creste, raggiungere il rifugio Duca degli Abruzzi sul Monte Portella e Campo Imperatore dopo aver raggiunto in successione Monte Ienca, Pizzo Camarda, la cima Giovanni Paolo II, la cima delle Malecoste e Pizzo Cefalone.

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