L’AQUILA – Ci sono stati controlli, durati tre giorni, sulle funi e macchinari della funivia del Gran Sasso. A eseguirli è stato l’ingegnere Renato Toros, specialista assoluto conosciuto e stimato in campo europeo per la sua competenza. Controlli necessari al fine di relazionarsi con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
Lo scopo essenziale è di redigere un nuovo report sulle condizioni delle funi, eseguendo gli esami specifici richiesti dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie delle Infrastrutture Stradali e Autostradali. L’incarico, come è scritto in una recente delibera comunale, prevede un costo di quasi 30mila euro a carico dell’ente locale e consiste in monitoraggi mensili indispensabili per l’apertura, anche se in proroga, della funivia, ottenuta dal Comune dell’Aquila nelle fasi del completamento della revisione generale. Non è dato sapere ancora l’esito dei controlli.
L’Ansfisa aveva disposto la sospensione dell’esercizio dal 1° maggio 2024, in attesa del cambio delle funi. Il nulla osta permette la ripresa temporanea dell’esercizio della funivia fino al 31 dicembre 2024, con l’obbligo di inviare, per l’appunto, dei report sulle condizioni delle funi.
Il ricorso del Comune contro la decisione del ministero di bloccare l’esercizio è stato bocciato dal Tar ma l’ente ha fatto ricorso al Consiglio di Stato. I presunti problemi delle funi sono stati evidenziati da un esposto presentato da un appassionato di montagna e giornalista, Gianfranco Cocciolone, inviato alla prefettura aquilana che poi lo ha girato al ministero.